ROSSELLA PEZZINO DE GERONIMO

di Gianni Dunil

Catanese di origine Rossella esprime la sua creatività tramite diverse tecniche. Visual Artist, fotografa e allo stesso tempo imprenditrice conduce da anni una ricerca volta all’eliminazione progressiva del superfluo, con il fine di raggiungere l’essenza dei temi e degli argomenti indagati. Come fotografa, l’artista ha scattato nel corso del tempo delle incantevoli e intense fotografie di luoghi esotici, documenti e reportage dei suoi viaggi in giro per il mondo. Nei cicli “Ethiopian Blood”, “Frammenti di identità”, “Donne di Birmania” e “Giappone”, ad esempio, Rossella realizza ritratti fotografici di grande bellezza, mostrando attraverso i volti degli autoctoni le radici dei luoghi visitati. Di seguito a questo genere fotografico, l’artista ha intrapreso una via tendente all’astrazione, cercando attraverso la semplificazione e la rarefazione delle opere di giungere ad esiti di purezza e sublimazione della sofferenza. Dal 2012, inoltre, ha iniziato a lavorare con la tecnica dell’olografia, dimostrando ancora una volta il suo vivo interesse per la ricerca. Tecnologia ottica in grado di memorizzare le informazioni visive, l’olografia permette esiti percettivi davvero coinvolgenti per lo spettatore e l’esperienza maturata da Rossella accresce notevolmente il risultato delle sue operazioni. L’opera “Araba Fenice” attraverso la sua struttura geometrica crea immagini simboliche dai precisi significati. Composta da tre cilindri che supportano a loro volta tre display olografici, inscritti tra un quadrato (simbolo della terra e della materialità) e un cerchio (simbolo del cielo e della perfezione), gli ologrammi fluttuano in successione: dapprima solo una flebile scintilla, poi dei serpenti che si mordono la coda, i cosiddetti uroboro, metafore dell’eternità. In seguito gli uroboro lottano e si contorcono sino a divenirne uno solo, quest’ultimo modifica a tal punto la sua forma fino a liquefarsi in un sottile rigagnolo d’acqua; esso danza e origina diverse immagini, culminando poi nella fenice che prende fuoco in un’esplosione di colori. Dalle ceneri dell’uccello mitologico nasce poi un uovo, origine dell’esistenza: esso si scompone in particelle luminose che, condensandosi, portano alla rinascita della fenice. Uguale a sé stessa, eppure rinnovata, la fenice rappresenta in definitiva l’eternità della vita e la sua indistruttibilità: attraverso le sue trasformazioni l’artista ci guida verso l’invisibile, dove terreno e divino convivono in soluzione di continuità. Rossella attinge a diversi simboli e archetipi provenienti dal lontano antico Egitto. Con spirito ermetico e alchemico Rossella si fa interprete di antichi simboli e credenze, caricando la propria opera di valenze filosofiche e saperi misterici capaci di suscitare stupore e grande curiosità.