ALCHIMIE LINEARI
di Azzurra Immediato
Pars costruens e Pars destruens sono i confini entro cui l’obiettivo di Rossella Pezzino de Geronimo sosta. Materia, Tempo, Spazio, i luoghi di azione della ricerca dell’artista che si propone di indagare, attraverso una nuova e personale oggettività, la Natura. Decontestualizzazione e frammentazione dell’immagine tendono a creare geometrismi di matrice astratta che, seppur derivanti dal dato naturale, nell’istante in cui sono cristallizzati dalla fotografia, trovano una nuova identità.
Alchimie Lineari è il nome del progetto qui presentato e, sin dalla titolazione, l’artista immette il fruitore lungo il giusto binario interpretativo. Tali artifizi si forgiano, nella sua arte, quali parti di un’astrazione che si fa latrice di un surrealismo pittorico tradotto in fotografia che, in particolar modo, attraversa la Natura, la immortala, ne cristallizza i mutamenti perpetui e ne relativizza le componenti ataviche. La fotografa siciliana interroga Spazio, Natura, Materia e Tempo – che tutto trasforma – e le alchimie lineari si traducono in quel fil rouge epifanico dell’artista, ossia il concetto, intrinseco, recondito ed intimo della visionarietà e del caso, dell’hic et nunc. Le sue linee, da intendersi quale nuovo linguaggio formale tendente all’astratto, in grado di virare verso un nuovo ordine di costruzione compositivo, rappresentano un emblema concettuale atto a chiarire ed a tradurre l’idea progettuale con la successiva scansione visiva. Il percorso poetico, in imperituro itinere, si vivifica attraverso un’evoluzione interiore e tecnica che pare seguire la morfologia della terra e della Natura degli angoli più remoti del mondo, quelli che Rossella esplora. Non ci sono luoghi che lei non indaghi, i cui segreti non tenti di carpire e raccontare sottoforma di un ricordo. Un viaggio alla ricerca delle radici più ancestrali della sua e della nostra coscienza, sostanziate, in tal caso, da astrazioni cognitive che oltrepassano un confine di chiara definizione. Le forme, che paiono tracciate con il carbone su una tela bianca, sono, invece, un’epurazione, una sintesi fotografica monocroma che sorprendentemente aggiunge e non sottrae a quanto parallelamente Rossella lavora con immagini a colori. Nella varietà della sua doppia scelta, invero, emerge la valenza unica di un desiderio profondo: far parte della Natura stessa e, attraverso tali alchimie compositive, l’artista si insinua tra le pieghe dell’animo. La morfologia riportata dai pixels, frutto del lavoro del Caso sulla terra, è sì straordinaria da rendersi, essa medesima, soggetto unico e autoreferenziale. L’osservatore non è, infatti, dinanzi a scene di paesaggio tradizionalmente inteso, quanto di fronte a sospensioni cristallizzate tramite la traduzione da immagine a segno e da segno tangibile a segno astratto. L’artista siciliana persevera, maturando e mutando il proprio percorso espressivo, nella costante ricerca dell’essenza celata che le trame del creato hanno nascosto. Le sue immagini sono scatti che paiono incarnazioni ontologiche di osservazioni e traslazioni oniriche; l’essenza e l’anima della Natura, l’aspetto più profondo, è ciò che Rossella cerca ostinatamente, sino alle estremità della Terra, senza sosta. E’anche in questo che risiede la sua alchimia, la demarcazione di luoghi e non-luoghi, in cui le identità di entrambi si dissolvono, tra le ombre e le luci del bianco e nero; si tratta, piuttosto, di un compendio di sensazioni fermate dallo scatto, di luoghi generati da uno sguardo dell’anima. Le difficoltà che, di volta in volta, Rossella affronta nei suoi viaggi, diventano un quid arricchente, ex post, per i suoi lavori; offrono alla terra, alla sabbia, alle acque che sostano in cerca di nuovo status, una personalità radicale che non cerca il mimetismo del dato oggettivo, ma, piuttosto, una soggettivazione che, per quanto sia descrittiva, segua le norme dell’astrattismo pittorico capace di decostruire l’immagine in favore dell’emozione e della sensualità interpretativa.
Il viaggio agli angoli della Terra, di matrice epifanica ed ontologica, si compie, dunque, mediante le Alchimie Lineari che Rossella cattura, al di là della forma, e che imprime secondo una disarmante bellezza compositiva, filiazione del miracolo della Natura, interpretata tramite una intima e, al contempo, universale sinestesia.